Ateneo

Il bivio dell’Europa

09 Giugno 2020

di Marco Emanuele

da Formiche.net

Di fronte al COVID-19, pandemia planetaria, l’Europa è a un bivio. Ne scrivono diversi autori, coordinati dall’economista Luigi Paganetto, nel volume “Europa e sfide globali. La svolta del Green Deal e del digitale” edito da Eurilink University Press (marzo 2020).

Gli sguardi proposti nel libro sono diversificati e tutti assai utili a comprendere le sfide in atto per il “vecchio” Continente. Non basta questa breve riflessione per esaurire la complessità degli apporti.

Immersi in una crisi sanitaria ma anche, come si vede ogni giorno di più, sociale ed economica, tornano al centro alcune parole-chiave che occorre ripensare con capacità di mediazione tra gli interessi in campo e di visione politica in un realismo necessario: ricerca, innovazione, solidarismo, responsabilità collettiva, investimenti pubblici, infrastrutture materiali e immateriali, politiche macro-economiche e fiscali, resilienza agli shock.

COVID-19 è rivelatore di evidenti difficoltà strutturali dell’Europa. Il libro pone questioni di grande attualità e urgenza. Pur se le iniziative europee si sono moltiplicate dalla sua uscita a oggi, il libro è uno strumento adatto alla comprensione del “realisticamente possibile” e guarda dentro a dinamiche con le quali occorre confrontarsi ogni giorno. Ciò che conta è l’apertura di scenari di approfondimento che riguardano INVESTEU e la sfida della produttività e dell’innovazione (Luigi Paganetto), l’Europa come player nel nuovo contesto economico globale (Paolo Guerrieri), la coerenza della politica economica europea (Giandomenico Magliano), l’eccesso di risparmio in Europa (Rainer Masera), la politica industriale (Riccardo Perissich), l’European Green Deal in funzione del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 (Claudio De Vincenti), le politiche commerciali dell’Unione Europea (Beniamino Quintieri), la dimensione geopolitica e di sicurezza dell’Unione Europea (Maurizio Melani), il caso italiano (visto attraverso la demografia, la bassa occupazione e l’immigrazione) e le sue implicazioni per le politiche europee (Luigi Bonatti).

C’è molta materia, a ben guardare, per ragionare di strategie europee. Dal nostro sguardo, di chi crede nell’Europa e nel bisogno della sua esistenza nell’attuale quadro geopolitico, poniamo un ulteriore tema che, auspicabilmente, potrà continuare il lavoro “in progress” del quale questo libro costituisce una tappa importante: il cammino verso leadership, classi dirigenti, in grado di ricomporre politicamente le varie Europe o, se si preferisce, le diverse anime europee. Non viviamo di nostalgie ma c’è stata una stagione, che tutti conosciamo, nella quale la politica aveva un ruolo chiaro, di dialogo all’interno e di proiezione esterna, dove si praticava il “giusto” rapporto tra mezzi e fini. Era un altro mondo, certamente: ma quella lezione può valere ancora oggi. Pensiamo che un modo per ritrovare un’Europa davvero politica possa essere di “specchiarsi” nelle sfide globali: dove vanno, se non alla deriva, i singoli Stati nazionali ? La politica europea deve tornare, con approcci nuovi, a fare il suo mestiere. Green deal e digitale sono punti di svolta, elementi di un futuro già presente: pandemia compresa e a parte.