22 Novembre 2018
di Pasquale Russo, Direttore Generale Link Campus University
Da Affaritaliani.it
La vita è nata confinandosi, una membrana ha racchiuso il liquido cellulare ed il nucleo e così è nata la cellula. Ma la Vita quella più evoluta, quella umana, è proseguita con un atto di superamento dei confini: lo spermatozoo buca la membrana cellulare dell'ovulo e insieme danno vita ad una nuova cellula, diversa dalle due originarie, una nuova Vita.
In fondo in questo processo si raccoglie la vita degli esseri umani che è un continuo creare confini per difendersi per poi superarli per progredire.
Anche l'organo trapiantato, ad esempio un cuore, rappresenta un intruso che ha superato il confine, infatti è l'organo di un altro Uomo che mentre viene rigettato dal sistema immunitario dell'Ospite, allo stesso tempo gli salva la vita.
Mi accorsi di questo paradosso quando Arianna, la mia nipotina di due anni, fu trapiantata di cuore in quel magnifico Ospedale che è il Bambin Gesù.
Il confine è intrinsecamente un paradosso, mentre divide è allo stesso tempo qualcosa che viene condiviso, che è in comune tra i due contendenti.
I confini sono le mura della propria abitazione, che poi si espande e diventano i confini del quartiere, quelli della città, in cui si vive, della Regione e infine quelli della propria Nazione; ma questi ultimi non sono solo confini fisici, sono confini definiti dai valori che la comunità si è data, in sostanza la costituzione formale e quella sostanziale che in Italia è anche lo stile di vita.
Il confine è anche la fascia di ozono che rende la Vita possibile sulla Terra come la membrana della cellula.
I confini sono anche qualcosa di variabile, sono la linea di difesa di quel momento in quel determinato contesto.
Cancellammo felici il confine determinato dalla nostra Lira per ampliarlo a quello dell'Euro, ricordo che il 1 gennaio 2002 migliaia di persone a mezzanotte fecero la fila ai Bancomat per prelevare la nuova fantastica moneta di tutti gli Europei. Ora molti ritornerebbero volentieri nel confine della vecchia Lira, come molti ritornerebbero ai confini nazionali, argomento sempre più sentito quando l'Europa di Schengen lascia soli i Paesi del sud Europa a difendere i confini che ormai sono comuni cioè di tutti gli Europei.
Ricordo come felici accogliemmo con la globalizzazione l'abbattimento di tutti i confini del mondo finanziario e delle Borse, per poi accorgersi, nel 2008, che senza confini non esisteva (ma non esiste ancora) un'autorità di governo della finanza mondiale. Perché i confini definiscono i luoghi dove si applicano specifiche regole e senza confini non ci sono regole e senza le regole, significa che vige solo la legge della giungla cioè non esiste un luogo sicuro (I° gradino della Piramide di Maslov). L’assenza di un confine con i trafficanti di uomini che scaricavano decine di migliaia di disperati sulle nostre coste del sud Italia, dimostrava a tutti che l’Italia non era sicura, non aveva pareti che proteggevano il suo popolo.
In termini archetipici il confine più semplice su cui ragionare è la pelle del nostro corpo, essa protegge la massa muscolare e gli organi vitali interni dagli agenti esterni, quali quelli atmosferici, virus, batteri, ecc. ecc. cioè dagli intrusi, ovvero da quello che il sistema immunitario considera un intruso, pericoloso per sopravvivenza. E quindi c’è da chiedersi cosa il nostro sistema immunitario considera un intruso che ha varcato il confine.
Il libro di Romano Benini “Lo Stile Italiano” edito Donzelli è un’ottima traccia per capire chi noi italiani consideriamo intrusi e quindi elementi estranei che hanno superato il confine.
Perché c’è sempre la necessità vitale di avere dei confini, ma quali sono quelli dell’Italia?
Banalizzo, un prete proveniente da un Paese dell’Africa può predicare senza essere considerato straniero in qualsiasi Chiesa d’Italia, la stessa persona è considerato un pericolo se è steso sul marciapiede a chiedere l’elemosina o sopportato se è un lavoratore di un’azienda.
La religione cattolica con l’insieme dei suoi valori, è un discrimine per considerare una persona un intruso.
L’insieme dei nostri valori dal “bello” al “benfatto”, ai valori democratici, al rispetto della vita altrui ai valori religiosi sono certamente una parte del set di criteri che in maniera automatica usiamo per sentire una persona dalla nostra parte della barricata.
Poi ci sono i confini fisici che sono necessari anche per difendere le attività economiche, come gli animali che definiscono un proprio territorio per le risorse ivi contenute, e nella parte nord i nostri padri hanno difesi con l’Unione Europea, mentre quelli sud sono sottoposti ad una continua pressione, ma bisogna assumere il dato che nella Globalizzazione i confini dell’Italia sono anche le mura che circondano la diga di Mosul in Iraq gestita da un’azienda italiana o le sedi estere della nostre poche multinazionali quali ENI, ENEL, Leonardo, Luxottica, Barilla, Ferrero, ecc. ecc., le quali molte in Paesi stabili, altri in Paesi complicati.
Poi ci sono i confini del cyberspace italiano, che nessuno sa definire bene, io credo che siano dovunque ci sia un italiano. La cybersecurity deve essere pervasiva, ogni cittadino ha diritto al proprio confine ed è diritto suo e dello compito Stato difenderlo.
Si potrebbe continuare a definire confini e quindi a definire intrusi. Oggi il compito di difendere i confini è molto più complesso di sempre e necessitano competenze e modelli di difesa aggiornati. Gli sconfinamenti sono all’ordine del giorno in tutti i campi, abbiamo vissuto come sconfinamento l’acquisto di aziende storiche italiane da parte di aziende francesi, oppure viviamo come uno sconfinamento il CETA l’accordo economico tra UE e Canada.
Una forza militare deve aggiornare il proprio ruolo e comprendere perfettamente quale sia il confine dell’Italia perché a essa è principalmente assegnato il compito di difesa e a volte bisogna prendere atto che alcuni confini sono spariti e che difendere la sovranità nazionale richiede politiche di difesa diverse. La tua ragazza inizialmente è un’intrusa nella tua abitazione, poi quel confine svanisce per riapparire nei tuoi confronti e dopo un po’ l’intruso in casa tua sei tu.
Scherzi a parte, bene ha fatto il Comandante SMD Generale Vecciarelli a porre la necessità che lo Stato Italiano ridefinisca quali siano i suoi confini, altrimenti lui e tutto il personale militare rischiano di non far bene il loro dovere e un militare questo non lo può accettare il suo senso del dovere è fino alla morte per la difesa dello Stato.